Cosa significa ESG? Perché è fondamentale per le aziende e per la nostra comunità? Quali sono i KPI fondamentali? E, soprattutto, perché eAmbiente Group è il partner giusto per rispettare l’Agenda 2050 imposta dal Governo, ma soprattutto dal NewGreenDeal europeo?

Cosa significa ESG? Perché è fondamentale per le aziende e per la nostra comunità? Quali sono i KPI fondamentali? E, soprattutto, perché eAmbiente Group è il partner giusto per rispettare l’Agenda 2050 imposta dal Governo, ma soprattutto dal NewGreenDeal europeo?

Oggi l’acronimo ESG (Environmental-Social-Governance) è sempre più al centro del dibattito sul green e sulla transizione ecologica. 
Perché?  Sappiamo che il tema ambientale è l’onda di maggior rischio per il nostro Pianeta e che tutti ci dobbiamo impegnare per surfarLa nell’oggi e nel domani. Il periodo che stiamo vivendo, soprattutto nel primo lockdown, ci ha dimostrato senza alcun dubbio che eravamo riusciti ad abbattere l’Onda negativa sul clima, ovvero oltre la metà delle emissioni di CO2. Ma come? Siamo stati fermi. Ovvio che l’immobilità non può essere la soluzione, né che questo ci possa essere richiesto. Tuttavia, dobbiamo assumerci l’impegno per capire come proteggere il Creato, usando cuore e mente in maniera responsabile (ma anche fattibile). 

Se questo è il contesto di riferimento, entrando nello specifico di quanto spetta alle imprese, dobbiamo senza dubbio affermare che dall’entrata in vigore degli Accordi di Parigi (ec.europa.eu/)  per uno sviluppo sostenibile, per le Aziende - siano esse grandi o piccole - il mondo è cambiato, e sta cambiando. Per la loro natura finanziaria, se ne stanno accorgendo le imprese con un fatturato superiore a >250 Mio per le quali esiste già un obbligo di rendicontazione finanziaria che prevede anche una rendicontazione sotto il profilo ambientale (bilanci di sostenibilità). Raccogliere i dati tecnici ESG delle imprese per finalizzare la valutazione di sostenibilità delle imprese è un’attività fondamentale. A livello globale sono stati definiti i KPI di riferimento, secondo il Global Reporting Iniziative e per le PMI gli indicatori CORE si contano su 2 decine di dati. Qui di seguito si allega una tabella riassuntiva: 

tabella_esg.jpg

Ovviamente la rendicontazione è fondamentale perché la CO2, che rappresenta il cuore del problema ambientale dal punto di vista degli effetti sul clima, impatta sulla rendicontazione finanziaria delle aziende da un lato perché ha un costo tecnico, visto che si paga a tonnellata, e poi perché posiziona di fatto l’azienda sul proprio mercato di riferimento. È molto chiaro che, a parità di valori, un’azienda che ha un alto consumo di CO2 non può vedersela con dirette competitor che hanno già iniziato il loro percorso di transizione.

È bello usare la parola transizione perché esprime un’azione che non si pone un unico obiettivo, raggiunto il quale ci si ferma, ma perché identifica - in sintesi - il senso della responsabilità che è richiesto. Nessuno pensa che sia semplice, anche perché arriviamo da una cultura industriale che per un centinaio di anni si è basata su altri obiettivi.

Il vero sforzo è, quindi, rappresentato da un cambio di prospettiva negli obiettivi aziendali, e più le imprese sentiranno propria la responsabilità del territorio che abitano, più la transizione avrà senso e otterrà i risultati prefissati.

Per questo motivo è giusto porre una particolare attenzione alle PMI, ovvero alle aziende che per fatturato e dimensione sfuggono alle logiche che obbligano, già oggi, al rispetto dei parametri ambientali.

Le PMI sono, come è noto, il tessuto più importante della produttività del nostro Paese.

Parliamo, per lo più, di realtà a carattere familiare, o caratterizzate da un management meno complesso rispetto alle grandi aziende.

Ecco, in queste realtà l’attenzione agli ESG è meno pressante, e per evitare supposti sprechi di risorse anche di natura economica, si tende a cercare all’interno delle strutture i responsabili per la funzione ESG.

Questo è un errore esiziale che, tuttavia, capita spesso. Errore per due motivi: primo, per svolgere le funzioni di verifica-controllo e analisi degli ESG è necessaria una preparazione specifica per ottenere i risultati o perseguire gli obiettivi preposti. Secondo, perché il percorso è segnato. Anche le imprese di dimensioni ridotte devono avviare un percorso graduale ma necessario, che parta da un bench-marking immediato per capire di cosa l’impresa ha davvero bisogno da subito, considerando accuratamente l’aspetto dei costi.

Quando parliamo di ESG, quindi, dobbiamo tenere presente che con il PNRR, che nella mission 2 pone l’abbattimento energetico al centro dei suoi obiettivi, le aziende hanno l’opportunità di avviare la macchina della propria transizione ecologica, ormai di fatto obbligatoria, trovando una serie di supporti importanti per l’abbattimento dei costi. E in eAmbiente Group un partner affidabile e professionale, con oltre venti anni di esperienza, per essere seguiti senza correre rischi.

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